Chiesa SS. Pietro e Paolo
LA STORIA

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo si trova oggi sullo stesso sito dell’originaria chiesa parrocchiale, sulla collina detta Traversa, che fu di proprietà della famiglia Guarna. La sua fondazione risale probabilmente al V-VI secolo, quando gli abitanti dell’antica Marcina, scampati alla distruzione della loro città marittima ad opera di Genserico, re dei Vandali, fondarono il casale di Dragonea in collina. Accanto alla chiesa sorgeva un monastero. Non si conosce l’epoca in cui fu eretta la nuova chiesa.
DESCRIZIONE

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo sorge nella zona più alta del centro di Dragonea, antica frazione collinare di Vietri sul Mare. L’omonimo complesso architettonico, cui appartengono la chiesa, la sacrestia, il campanile, un edificio a più piani a destinazione pastorale, vari ambienti pertinenziali ed il sagrato, si trova in posizione isolata e alquanto discosta dal nucleo urbano, ma si caratterizza per essere l’edificio più emergente ed elevato nel contesto. Il territorio circostante mostra aspetto di media collina, con un nucleo densamente edificato e stratificato circondato da ampie aree verdi coltivate e boscose. La facciata di gusto neoclassico è preceduta da una scalea d’accesso in pietra vesuviana e si erge su di un irregolare ed ampio sagrato. L’interno dell’edificio è a navata unica a copertura piana, arricchita da una serie di cappelle laterali e conclusa da un’ampia abside, in cui trova posto il presbiterio. La chiesa si presenta in uno stile neoclassico con eleganti decorazioni in stucco, pitture, dorature e dipinti. Le pareti della navata presentano una partitura architettonica a doppio ordine: l’ordine inferiore si compone di lesene ioniche in alternanza alle arcate a tutto sesto delle cappelle laterali, sormontate da fregi decorativi e prominente trabeazione a dentellature, che corre per tutto il perimetro della chiesa; l’ordine superiore si sviluppa con una partitura semplificata di leggere lesene che ripartiscono la superficie in riquadri dove si aprono finestre rettangolari: un fascia in sommità costituisce l’attacco con la copertura piana a cassettonato. La stessa partitura architettonica è adattata anche alla parete poligonale absidale. Rimarchevole importanza rivestono l’altare maggiore marmoreo e le vetrate che raffigurano scene agiografiche. La notevole illuminazione naturale proviene dalla numerose finestre presenti su tutte le pareti della chiesa.